
Di nuovo in piazza i percettori del reddito di Cittadinanza insieme ai “Comitati per la difesa e l’estensione del Reddito” con una folta presenza dei disoccupati 7 Novembre e di Scampia per chiedere che il reddito di cittadinanza non venga eliminato, che siano garantiti lavoro dignitoso e giustamente retribuito con formazione seria e finalizzata. E ancora, che sia ridotto l’orario di lavoro per creare nuova occupazione e che i salari vengano aumentati.
Il corteo ha bloccato più volte il traffico in vari punti della città con l’obiettivo di far sentire alle istituzioni la rabbia e il disagio che tante famiglie stanno vivendo in questo momento.

A Palazzo San Giacomo una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal Capo Gabinetto del Sindaco e (in collegamento) dall’assessore alle politiche sociali Trapanese con la richiesta di pronunciarsi pubblicamente a sostegno dei percettori e porre in essere le operazioni opportune di concerto con la Regione, con risorse locali (fondi PNRR), per garantire il reddito per tutti fino a Dicembre 2023. Nell’incontro è stato anche chiesto all’amministrazione e al Sindaco di promuovere la necessaria pressione sul governo affinché retroceda dai propri passi e promuova una misura di ripristino ed astensione del reddito fino all’ottenimento di un lavoro utile e degno, analogamente a quanto accade negli altri paesi europei.
I manifestanti si sono dati appuntamento per un altra mobilitazione a fine mese, alla scadenza dell’erogazione del reddito, per nuove iniziative di lotta.

La Rete dei comitati x la difesa e l’estensione del Reddito Napoli lancia l’invito a tutti i percettori di Napoli e tutto il meridione: “occorre mobilitarsi in maniera permanente e coordinata fino a quando non vi sarà un’inversione di tendenza da parte del Governo che contemporaneamente a tagliare il reddito per i più poveri decide di aumentare i finanziamenti per la guerra, i vitalizi dei parlamentari, regalare ulteriori condoni agli evasori fiscali e aumentare i mega stipendi dei manager – ribadiscono – i soldi degli extra profitti delle banche vanno utilizzati per dare risposte all’emergenza sociale e non per finanziare burocrazia, comprare armi e pagare i vitalizi dei politici. Alle opposizioni parlamentari, che continuano ad avere paura delle piazze, chiediamo di sostenere nei fatti e negli atti le lotte a difesa del reddito, consapevoli tuttavia che storicamente le vittorie per il popolo si sono avute lottando e scioperando e non in parlamento.”

Redazione






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