In occasione dell’8 marzo all’interporto NOLANO si è svolto l’evento sulle certificazioni di genere per le aziende, con il Patrocinio della Regione Campania; l’incontro ha interessato diverse personalità del territorio e professionisti di vari Ordini professionali.

É ormai noto che avere un contesto lavorativo riguardoso delle persone e inclusivo riguardo alle varie diversità è, oltre a una forma di rispetto, una reale fonte di benessere per chi vi lavora con conseguente crescita personale e miglioramento delle prestazioni aziendali.
La certificazione della parità di genere rappresenta un valido strumento per dimostrare, dunque, l’adozione di misure e policy aziendali finalizzate alla riduzione del divario di genere, quindi le imprese che possiedono tale certificazione incontrano più agevolmente il favor delle stazioni appaltanti e degli stakeholder, accedendo a possibili sgravi fiscali e a linee di finanziamento diretto.
In quest’ottica la prassi di riferimento UNI/PdR 125 nasce come strumento per fornire delle linee guida per avere un’organizzazione attenta alla parità di genere fornendo degli strumenti che, se applicati, possono essere utili a ridurre il GENDER GAP e a rendere l’ambiente lavorativo più inclusivo ed equo.
La UNI/PdR 125 definisce dei requisiti organizzativi veri e propri per le aziende e un sistema di misurazione periodico ( annuale) di alcuni indicatori (KPI) in grado di valutare le prestazioni di un’Organizzazione nelle sei aree: Cultura e strategia; Governance; Processi HR; Opportunità di crescita in azienda neutrali per genere; Equità remunerativa per genere; Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Per ogni ogni indicatore è previsto un punteggio che viene attribuito in caso di soddisfacimento dello stesso. Più indicatori hanno punteggi positivi e più l’organizzazione è “prestante” dal punto di vista delle condizioni di parità di genere.
Il rilascio della certificazione è subordinato, dunque al soddisfacimento sia dei requisiti organizzativi che da un punteggio complessivo, somma dei risultati dei KPI delle diverse aree, che dia un risultato di almeno 60/100, la L. 162/2021 l’ ha resa obbligatoria per tutte le aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti.

VANTAGGI PER LE AZIENDE

Avv Olga Izzo, Consigliera di parità supplente Città metropolitana di Napoli

In base alle attuali normative, le imprese qualificate possono accedere a un beneficio economico legato alla parità di genere; tale si concretizza ad esempio , attraverso un’esenzione parziale dei contributi previdenziali e assistenziali che il datore di lavoro è tenuto a versare. Questo beneficio è concesso mensilmente per il periodo in cui l’azienda detiene la certificazione di parità di genere, e tale validità deve essere rispettata per poterne usufruire.
L’esenzione contributiva relativa alla parità di genere corrisponde all’1% dell’importo complessivo dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con un massimo di 50.000 euro all’anno.

  1. conquistare punteggi più alti nelle graduatorie degli appalti pubblici;
  2. attrarre talenti e investitori mediante la creazione di un “social climate” virtuoso;
  3. accedere alle linee di finanziamento previste dalla Regione Lombardia;
  4. contribuire allo sviluppo di un’economia inclusiva e sostenibile.

Che sia la strada giusta per raggiungere un reale standard di parità? Una misura certamente importantissima orientata per una volta a considerare la diversità un valore.

    Olga Izzo

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