di Argia di Donato
Solo poche ore fa ho appreso dai media la notizia dell’arresto di Sonia Dahamani, avvocato e opinionista tunisina e – soprattutto – voce critica del Presidente Kais Saied. La notizia mi ha colpita profondamente ed amaramente.
Sonia è indagata per “false informazioni con l’obiettivo di muovere alla sicurezza pubblica” e “incitamento all’odio” per commenti ironici e sarcastici relativamente alla questione dei flussi migratori e in occasione di una trasmissione televisiva del suo paese presso la quale era stata ospitata. La frase in particolare “di quale paese straordinario stiamo parlando?”, sembra che non si stata ben digerita dai suoi detrattori che hanno pensato di passare velocemente alle vie di fatto e mettere a tacere una voce assai scomoda.
L’arresto di Sonia Dahmani filmato da France 24, emittente televisiva francese, è stato effettuato – da “polizia in passamontagna” – proprio all’interno del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tunisi, e condotto con modalità assai violente. Arrestati anche Borhen Bssais, conduttore televisivo e radiofonico, e Mourad Zeghidi, commentatore politico.

Ritengo questo episodio gravissimo. Arrestare un avvocato per aver espresso il proprio pensiero benché contrario a quello che devo definire un vero e proprio regime, desta forte preoccupazione in me. Arrestarlo all’interno di un Consiglio dell’Ordine, poi, appare un vero e proprio attacco all’Avvocatura, non solo tunisina ma mondiale. Rischia di diventare un precedente pericoloso. Noi come avvocati non possiamo permetterlo.
L’Avvocatura italiana in questo caso deve agire prontamente e farsi sentire con forza, in primis con il governo italiano, per denunciare l’arresto della collega tunisina e deve attivarsi nel concreto per proclamare uno sciopero ad oltranza.
Occorre lanciare un messaggio forte che non si limiti ad un sintetico e pallido comunicato di biasimo e riprovazione, ma che sia un’invettiva forte e chiara senza alcuna paura. E soprattutto è necessario promuovere un agito che abbia senso e che faccia rumore tale da giungere, forte e chiaro in Tunisia. È il momento di far sentire la nostra vicinanza ai colleghi tunisini.

Auspico che le rappresentanze dell’Avvocatura italiana agiscano fattivamente nel chiedere al nostro Governo di intervenire al fine di ottenere la scarcerazione immediata di Sonia.
Sonia noi siamo qui e siamo con te.
Argia di Donato






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