
È iniziata l’ottava edizione della Rassegna “Cinema e Diritto”, organizzata dall’associazione Mutua Consumatori, patrocinata e finanziata dalla Fondazione Banco di Napoli e diretta dall’Avv. Agostino La Rana. Abbiamo intervistato quest’ultimo.
Quali sono le novità di questa ottava edizione?
La prima novità è che abbiamo presentato il progetto anche al Ministero della Cultura, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, in relazione all’ultimo bando sulla promozione cinematografica. I criteri di valutazione inseriti in tale bando privilegiano gli aspetti culturali dei progetti, a differenza dei bandi della Film Commission Campania che, nel corso degli anni, si sono orientati verso gli aspetti commerciali dei progetti (biglietti venduti e flussi turistici). La nostra Rassegna è totalmente gratuita, non abbiamo nemmeno sponsor. Siamo consapevoli dei tagli ai finanziamenti pubblici per tutto il settore del cinema, ma su questo abbiamo avanzato anche una proposta rivoluzionaria.
Quale proposta?
Partiamo da una premessa. Negli ultimi anni è stato reso pubblico un dato che gli operatori del settore già conoscevano: la maggior parte dei finanziamenti pubblici, statali e regionali, in particolare al settore della produzione cinematografica, sono stati sprecati in opere che si sono rivelate clamorosi flop al botteghino. La proposta è quella di eliminare ogni tipo di contributo economico, con la conseguente eliminazione di commissioni, discrezionalità, graduatorie, raccomandazioni, ecc. Le società di produzione devono investire loro capitali oppure soldi ricevuti in prestito dalle banche (magari avvalendosi di consulenti specializzati). Se il film è un flop, paga il produttore ma non il contribuente. Se i ricavi sono superiori ai costi, sugli incassi realizzati in Italia il produttore paga le tasse con una aliquota agevolata e gli incassi realizzati all’estero (per esempio: la vendita dei diritti a un distributore americano o a una televisione giapponese) non sono tassati: sono una franchigia fiscale che vale come premio alla capacità di esportare, che è il vero discrimine tra cinema di qualità e cinema scadente. Un meccanismo automatico e trasparente, basato soprattutto su un dato: nella storia del cinema italiano, il periodo più brillante è stato quello del “neorealismo”, quando i film venivano esportati.

La comunicazione esterna è stata un problema nelle precedenti edizioni. Lo avete risolto?
Sì, con un media partner, la rivista specializzata “Diari di cineclub”.
Per gli studenti sono previsti crediti formativi?
Dipende dal regolamento didattico adottato dal singolo Consiglio di Dipartimento. Per esempio, alla Parthenope sì, alla Federico II no.
Avete ricevuto proposte da altre università?
Sì. Un Dipartimento dell’Università di Salerno ci ha proposto di sottoscrivere una convenzione per la “terza missione”, che è l’attività svolta dall’università con gli enti del terzo settore del territorio.
Altre proposte?
Due componenti del Consiglio Nazionale Forense stanno valutando di contattare qualche canale televisivo del digitale terrestre (per esempio La7) per diffondere la Rassegna in tutta Italia, con il patrocinio del CNF. Per ora possiamo garantire la continuità della Rassegna grazie al supporto della Fondazione Banco di Napoli.
Oscar







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