Vizi&Virtù


Nel 1992, un pool di magistrati in collaborazione con un pool di giornalisti ci catapultarono in tangentopoli, l’inchiesta in diretta dei processi, degli arresti eccellenti, delle sirene spiegate e delle manette tintinnanti, sul finanziamento illecito dei partiti. Fu la madre di tutte le inchieste che, nel nostro Paese, si sono succedute nel tempo.

C’è stata infatti escortopoli, il nuovo modo di pagare tangenti, poi la professoropoli con arresti eccellenti nelle università. Fece clamore la bancopoli con tutti gli scandali finanziari, così come la rimborsopoli che travolse i consiglieri regionali. Poi, ci fu quella dei furbetti del cartellinopoli, indelebile è l’immagine del dipendente pubblico in mutande che firma il cartellino ed infine la magistratopoli del sistema Palamara. A queste, naturalmente, vanno aggiunti scandali e reati di vario genere: dalla turbativa d’asta, all’appropriazione indebita dei singoli o di società.

Credo siano davvero poche le categorie di lavoratori che non siano ancora state indagate, ma non è da escludere una possibile virologipoli o una mascherinopoli.

Senza accorgercene, piano piano, stiamo arrivando allo sputtanopoli del nostro Paese e allo scoramento generale che ne deriva, tornano forse utili, le parole del grande scrittore Victor Hugo: “si dovrebbe prendere la società ai quattro angoli della tovaglia e buttar tutto in aria!” Può piacere o meno, ma da qui, dobbiamo ripartire.

Elena Varriale

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