Napoli. Nuovo Palazzo di Giustizia. Venerdì 2 dicembre si è tenuto l’incontro – tavola rotonda “Movimentiamoci: La rappresentanza politica delle Associazioni dopo il Congresso Nazionale Forense di Rimini” – organizzato dall‘U.I.F. – Unione Italiana Forense, sez. di Napoli, al quale sono state invitate tutte le associazioni a carattere nazionale. L’invito al dibattito è stato esteso anche a tutte le associazioni locali.
La riflessione, all’indomani del Congresso Forense di Rimini appare doverosa e necessaria, visto il vuoto rappresentativo lasciato all’interno dell’Avvocatura Nazionale. Il nuovo Organismo costituito O.C.F. lascia – inequivocabilmente – alcuno spazio alla rappresentanza politica associativa (e basterebbe guardare agli ultimi risultati elettivi dello O.C.F. nei vari distretti).
Occorre osservare al nuovo scenario – testè rappresentato – con uno sguardo critico, esaminare quanto accaduto e riflettere sulla discussione politica in modo diverso, dotarsi di nuovi strumenti e di nuovi linguaggi idonei e utili per proporre istanze innovative e capaci di modificare gli assetti precostituiti. Le Associazioni Forensi devono guardare al tema della rappresentanza con responsabilità e determinazione. Lo scopo dell’incontro promosso dall’U.I.F. è proprio quello di consolidare il fermento e il movimento associativo che si sta delineando: in attuazione della propria delibera nazionale intende proporre un Coordinamento delle Associazioni per la rivendicazione del ruolo politico delle stesse. L’azione politica dell’U.I.F. mira a ricondurre l’avvocatura verso una nuova e compatta unità. Sono queste le basi degli intenti degli organizzatori di questa Tavola Rotonda, tra cui l’avv. Camilla Aiello, componente del Direttivo UIF di Napoli, che sono state già illustrate nel programma politico dalla stessa presentato in occasione della propria candidatura in opposizione all’O.C.F. nel distretto di Napoli.
L’avv.Marino Iannone, Presidente dell’U.I.F. sez. Napoli ha aperto la discussione soffermandosi sull’importanza dell’incontro, momento di riflessione e di confronto tra le realtà associative differenti.
L’esigenza di un’apertura verso un nuovo tipo di dibattito, al cui centro devono esserci le Associazioni, diventa giorno dopo giorno più concreta e necessaria. Quello a cui assistiamo ad oggi, nella società ma anche e soprattutto nella categoria forense, è una mancanza generale di forza ed energia vitale che possa dare voce alle istanze sociali e all’avvocatura. “I principi fondamentali della libertà e tutela del cittadino devono essere gli obiettivi principali dell’avvocatura – afferma con vigore l’avv. Elisabetta Rampelli, Presidente dell’Uif Nazionale – l’avvocato deve riprendersi quel ruolo di centralità all’interno della società e agire nell’interesse esclusivo della cittadinanza. Togliere voce all’avvocatura, vuol dire togliere voce al cittadino.
Ecco che la creazione dell’O.U.A. nata dall’esigenza di salvaguardare la libertà espressiva delle Associazioni – come espresso dall’avv. Maurizio De Tilla, Presidente dell’A.N.A.I. – si era resa di fondamentale importanza per la garanzia di quel “sano” pluralismo quale elemento cardine della partecipazione democratica. Risulta evidente che l’Avvocatura non può rimanere sprovvista di una voce autonoma per troppo tempo, bisogna, pertanto, ricostruire e ricostituire un “vero” pluralismo in tal senso.
Al dibattito è intervenuto l’avv. Domenico Ciruzzi, ex vicepresidente dell’Unione nazionale delle Camere Penali italiane, invitato alla partecipazione quale semplice uditore: nell’affermare l’importanza e la centralità dell’avvocato, quale protagonista della tutela delle libertà fondamentali, l’avv. Ciruzzi ha sottolineato l’inefficienza e inadeguatezza della rappresentanza politica associativa forense, totalmente lontana dai reali interessi della categoria. Le richieste e le proposte delle associazioni sia nazionali sia locali, devono trovare assolutamente uno spazio per potersi esprimere. Nello stesso senso riferisce l’avv. Massimo Cesali, presidente del Movimento Forense, che valuta con favore qualsiasi iniziativa che abbia lo scopo di dare maggiore voce alle istanze associative in favore degli avvocati e dei cittadini ma evidenzia che le attuali rappresentanze forensi dovranno essere giudicate sulla base dei risultati prodotti e tenendo ben presente le criticità evidenziate nel corso della massima Assise dell’Avvocatura.
All’incontro ha partecipato l’Avv. Franco Tortorano, Presidente dell’Unione Regionale degli Ordini Forensi della Campania, anch’egli da uditore, che ha fatto autocritica su quanto accaduto a livello politico negli ultimi anni: l’O.U.A. pur dimostrando il proprio valore nei primi tempi, ha poi registrato una parabola discendente che l’ha resa debole e inadeguata. Per tale motivo, ad oggi, occorre che le Associazioni si riuniscano per dare vita ad un patto federativo capace di restituire l’antica forza e dignità alla rappresentanza politica delle associazioni. E come evidenziato anche dal delegato dell’U.N.C.C. proprio le associazioni forensi, portatrici di contenuti variegati, devono essere un baluardo di un nuova intesa anche e soprattutto per la nuova e giovane avvocatura. La proposta di una coalizione tra associazioni necessita attenzione.
Intenso l’intervento dell’Avv. Vincenzo Improta, Vicepresidente dell’O.U.A., il quale ha messo in luce la necessità di far confluire tutte le associazioni nazionali, maggiormente rappresentative e locali, in un unico organismo di formazione liberale, garante di una effettiva partecipazione democratica. Una buona rappresentanza crea senza dubbio nuove opportunità per un’Avvocatura stanca e ormai al declino.
Molto incisivo il contributo dell’Avv. Luigi Iossa, Presidente del Sindacato Forense per le Rforme che nel porre l’attenzione sul ruolo dell’avvocato all’interno della società, ha evidenziato a più riprese il problema della mancanza di informazioni tra le rappresentanze istituzionali e la base dell’avvocatura. La preoccupazione resta per i più giovani che si affacciano alla nobile professione dell’avvocato sempre più sgomenti di fronte alla mancanza reale di chiarimenti, spiegazioni e contenuti. Appare doveroso che le Associazioni si stringano in un patto per recuperare il terreno perduto: è una battaglia importante e forte dalla quale nessuno può sottrarsi. L’avv. Valentina Restaino, per M.G.A., ha mostrato apertura ad un confronto, pur mostrandosi scettica sulla nascita di un effettivo coordinamento unitario delle associazioni.
Alla Tavola Rotonda sono intervenute, altresì, altre associazioni territoriali, tra cui Sindacato Forense Puteolano, Nomos Movimento Forense, AA – Associazioni Avvocati Frattesi e Associazione Avvocati Afragola, tutte concordi verso l’apertura di un confronto effettivo per comporre nuove basi per la partecipazione democratica delle Associazioni al dibattito politico forense nazionale.
Emerge, anche da questo incontro, la necessità di sensibilizzare tutte le associazioni forensi che, – nel far fronte comune nella battaglia per rivendicare il proprio ruolo di rappresentanza politica sancito dalla Costituzione Italiana ed effettivamente estromesso dalla creazione di questo nuovo Organismo Congressuale Forense, voluto e fortemente sostenuto dagli Ordini Forensi Italiani, – possano riunirsi e confederarsi per dare vita ad un Coordinamento effettivo e più incisivo.
a cura di Oscar