Questa mattina si è svolto l’incontro “Dignità calpestate e diritti umani” presso l’Istituto Alberghiero “IPSSART” di Teano – Cellole tra gli studenti e il Dott. Nicola Graziano, autore del libro Matricola Zero Zero Uno (Giapeto Edizioni).
Gli studenti, durante l’anno scolastico, hanno lavorato molto sull’affettività e sul rispetto per sé stessi e per l’altro, e hanno affrontato il tema dei diritti umani. L’incontro è stato particolarmente partecipato, i ragazzi hanno mostrato un grande interesse per la vicenda del Magistrato, dott. Nicola Graziano, internato volontariamente, dopo l’autorizzazione del Ministero Grazia e Giustizia, con la matricola Zero Zero Uno nell’ospedale psichiatrico di Aversa.
Gli alunni dell’Istituto Alberghiero, diretto dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Annamaria Orso, hanno avuto modo di confrontarsi con la tematica della pena di morte, con le vicende dei reclusi nelle carceri ed alcuni di loro hanno iniziato una corrispondenza con quattro detenuti rinchiusi nel braccio della morte.
Il percorso di approfondimento sulla tematica della reclusione è iniziato con la lettura di brani tratti dai classici “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria e “osservazioni sulla tortura “di Pietro Verri, per poi arricchirsi con la lettura in classe di “Matricola Zero Zero Uno”, la storia di un’ “eutanasia vivente” che consuma la vita del reo privandolo anche della propria dignità.
La lettura del libro ha messo in luce criticità e riflessioni sulla sofferenza di esseri umani condannati alla follia e sul pregiudizio indifferente di chi avrebbe dovuto prendersi cura di loro. Un tema scottante quello trattato dall’autore: dalla paura alla follia, dalla sofferenza all’abbandono, passando per le violazioni della dignità umana.
“La dignità ed il rispetto sono valori che devono essere salvaguardati in tutti i rapporti umani – afferma l’avv. Sabrina Sifo – ho accolto con piacere l’invito di parlare agli studenti perché bisogna iniziare a rispettarsi iniziando dai rapporti più prossimi con il compagno di banco, la/il fidanzatina/o, i propri genitori fino agli ultimi della società ed anche con gli invisibili, come sono considerati i ‘malati di mente‘.
a cura di Eleonora Flammia