
Stamane nella Chiesa di Santa Maria del Pozzo, a Somma Vesuviana (NA), si sono tenuti i funerali del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso da undici coltellate la notte tra giovedì e venerdì scorse a Roma da due ragazzi californiani (il diciannovenne Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjort).
Il Fatto
Ancora in via di accertamento cosa sia accaduto di preciso la notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio a Roma: un uomo avrebbe denunciato il furto di una borsa da parte di due ragazzi americani. All’operazione di recupero della borsa (si scoprirà poi che i due ragazzi avrebbero trafugato lo zaino per esser stati imbrogliati da chi avrebbe venduto loro dell’aspirina spacciandola per droga), partecipano quattro carabinieri – tra cui il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega – che fanno contattare i due ragazzi dal derubato per fissare l’appuntamento per lo scambio. Di fronte ai carabinieri, i due provano a scappare ma Cerciello Rega riesce ad afferrare uno di loro (Elder) che lo colpisce per undici volte con un coltello (pare a baionetta). Dalle indagini risulta che i presunti rei, probabilmente sotto effetto di stupefacenti, avrebbero commesso il fatto nella totale assenza di autocontrollo e di capacità critica.
La foto Shock
A dividere l’Italia dei social, la tragica vicenda e la foto di uno degli indagati bendato che, in poche ore, fa il giro del mondo.

Le polemiche sui Social

Non si risparmia proprio nessuno: “Ricordate che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria” (Matteo Salvini), “un’immagine scioccante” (CNN), “un atto illegale” (Washington Post, New York Times, Los Angeles Times), “Uno di Meno” (insegnante di Novara, indagini in corso), “un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese” (insegnante di Torino).

A tentare una mediazione il Premier Giuseppe Conte: “L’italia è uno stato di diritto. È la culla della civiltà giuridica dai tempi dell’antico diritto romano. Abbiamo principi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l’onda delle reazioni emotive, tenuto conto anche conto che la nostra legislazione in caso di omicidio volontario contempla già l’ergastolo. Riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati.”
a cura di Oscar