A commettere il primo reato nello spazio sarebbe stata l’astronauta Anne McClain – tra le candidate per diventare la prima donna sulla luna – che, dalla stazione spaziale ISS sarebbe entrata di nascosto sul conto corrente della ex coniuge, utilizzandone le credenziali, al solo scopo di controllare il flusso delle spese tenute dalla ex.

Summer Worden, ex agente dell’intelligence Usa e ex moglie della McClain, ci ha messo davvero poco a scoprire che il proprio conto corrente era stato violato e che uno degli accessi all’home banking era avvenuto proprio da un computer della National Aeronautics and Space Administration. Da bravo agente speciale ha intuito che dovesse trattarsi della sua ex, ha prontamente denunciato ed è stato scontro in Tribunale.
Secondo le dichiarazioni del legale della McCain, la propria assistita non avrebbe commesso il tanto recriminato reato dato che era in possesso delle password del conto corrente in questione da sempre, per l’utilizzo che faceva dello stesso durante il suo matrimonio con la Worden; la difesa dell’astronauta poggia tutta sulla necessità che la stessa avrebbe avuto di controllare se ci fossero abbastanza fondi per il mantenimento di Briggs, il figlio biologico della Worden, cresciuto da entrambe durante il loro matrimonio, terminato il 2018.

Di rilievo appare la questione della competenza territoriale, non facilmente individuabile. La Stazione spaziale ISS, costruita nel 1998 dalle agenzie spaziali di Stati Uniti, Russia, Europa (tra cui l’Italia), Canada e Giappone, sfreccia in orbita a un’altezza di 400 chilometri a 28.800 chilometri orari. Stabilire la competenza in ordine a reati commessi nello spazio diventa un’eventualità non tanto remota che in futuro potrebbe creare non pochi problemi. Pensiamo al turismo spaziale che, pur essendo un fenomeno ancora agli albori, si configura come prossimo: sebbene isolati, ci sono stati già viaggi spaziali a scopo di intrattenimento, finanziati dagli stessi privati al costo di svariati milioni di dollari.
a cura di Oscar