L’importante sentenza dell’Onu a favore delle vittime bosniache


Stupri, uccisioni, torture: è di settembre la sentenza dell’Onu a favore delle vittime bosniache

Il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha disposto, con una sentenza destinata a lasciare il segno nella nostra storia contemporanea, il risarcimento del danno per l’abuso sessuale nei confronti di una donna musulmana, violentata ripetutamente da un soldato serbo bosniaco durante la sanguinosa guerra che devastò la Bosnia negli anni 90′. Il suo aggressore fu condannato a versare alla donna, a titolo di risarcimento, la somma di 15 mila euro.

Il Comitato, sulla scorta del diniego del carnefice che dichiarò di non disporre della suddetta somma, ha condannato lo Stato delle Bosnia al pagamento in favore della vittima del risarcimento del danno e ha altresì imposto l’obbligo di fornire alla donna le adeguate cure mediche e psicologiche. Il Comitato intende, istituire un Piano nazionale di risarcimento dei crimini di guerra, per dare voce alle tante vittime di violenza che, in base alla normativa internazionale contro la tortura, potranno avanzare la richiesta di un risarcimento a livello globale.

Secondo la stima fatta dall’ONU sarebbero oltre ventimila le donne vittime di stupri, torture e abusi sessuali, utilizzati come metodo di distruzione della popolazione, durante il violento conflitto degli anni 90′ in Bosnia.

Si tratta di una sentenza rivoluzionaria a livello mondiale, dato che apre la strada per il giusto riconoscimento alle donne vittime degli stupri di massa in tempo di guerra.

a cura di Redazione

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