“Si faccia avanti un gruppo di imprenditori napoletani che può rispondere alla proposta di dismissione del Comune di Napoli e avrà la collaborazione delle Università”: l’appello dei Rettori del Suor Orsola e della Federico II
“Ascoltando la proposta del Maestro Mutidi una Cittadella dello spettacoloda realizzare a Napolisul modellodel “Lincoln Center for the Performing Arts” di New Yorkmi è venuto immediatamente in mente l’Albergo dei Povericome il luogo più suggestivo, più strategico e più adatto a questo progetto”. Così lo scienziato Marco Salvatore, aprendo stamane l’incontro dedicato alla dismissione dei beni pubblici, ha lanciato la prima proposta della dodicesima edizione del Sabato delle Idee, il pensatoio napoletano che dal 2009 ha messo in rete alcune delle migliori eccellenze scientifiche, accademiche e culturali del Mezzogiorno.
Acquisito nel patrimonio del Comune di Napoli nel 1981ed oggetto negli anni di numerosi progetti di restauro e valorizzazione mai realizzati ad oggiil Real Albergo dei Poveri, che è uno dei palazzi monumentali più grandi d’Europa, è al centro di una scelta di dismissione operata dal Comune di Napoli già da alcuni anni dopo che sono andate deserte (quantomeno sotto il profilo della copertura finanziaria) alcune manifestazioni di interesse lanciate dal Sindaco Luigi de Magistris già durante il suo primo mandato.
Di fronte alla sua attuale valutazione di 120 milioni di euro(è in corso dal 2017 una trattativa di federal building con il Demanio), nonostante una valutazione di almeno 200 milioni di euro di costi di restauro, una struttura così mastodontica e così logisticamente strategica (vista la sua posizione all’interno del Centro Storico Unesco ma anche a due passi dalla stazione ferroviaria e dall’aeroporto) potrebbe essere appetibile anche per forze imprenditoriali private. Ne è convinto anche il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, che già nel 2010 aveva lanciato al Sabato delle Idee la proposta di una cittadella delle arti performative che ora troverebbe finalmente casa anche grazie al lavoro delle due Università napoletane partner del Sabato delle Idee che si sono dichiarate subito disponibili a collaborare al progetto soprattutto sugli interventi di restauro e di progettazione culturale. “Il Sabato delle Idee in questi anni è servito anche e soprattutto ad eliminare l’alibi della società civile che reclama spesso per non essere adeguatamente coinvolta nel ‘governo’ attivo della città– ha sottolineato il Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Arturo De Vivo– ed ecco allora che su una proposta così importante come questa di Marco Salvatore si può davvero misurare la capacità di azione di tutte le forze della città”.
“66 miliardi di euro di patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione non utilizzato per fini istituzionalie 40 miliardi di sprechi nella PA per la sola voce infrastrutture”. I numeri snocciolati da Ilaria Caggiano, professore ordinario di Diritto privato all’Università Suor Orsola Benincasa, hanno dato il senso dell’importanza dell’azione normativa di dismissione dei beni pubblici che è stata al centro del dibattito del Sabato delle Idee, organizzato insieme all’Ordine dei Giornalista della Campaniaed alla Fondazione Castel Capuanoed ospitato a Villa Sanfelice di Monteforte, nella prestigiosa sede della Fondazione Salvatore.Semplificazione normativa nella gestione del patrimonio dismesso e potenziamento del partenariato pubblico – privato sono stati gli auspici più ricorrenti negli interventi dei relatori nel corso della discussione coordinata da Stefano d’Alfonso, professore ordinario dell’Università Federico II di Napoli.
Il prossimo appuntamento del Sabato delle Idee è fissato per sabato 22 Febbraioalle ore 10 (anche in questo caso nella sede della Fondazione Salvatoreed all’interno del calendario di incontri di formazione e aggiornamento professionale dell’Ordine dei Giornalisti della Campania) con un importante confronto sul futuro della ricerca che ospiterà, tra gli altri, gli interventi del presidente del CNR Massimo Inguscioe del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.
Redazione