Quest’oggi si celebra il “Giorno del ricordo“, solennità istituita con la legge n. 92/2004 che vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

I massacri delle foibe (inghiottitoi, caverne, pozzi) sono stati dei veri e propri eccidi ai danni di militari e civili, alla fine della seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi. Migliaia di uomini, donne e bambini della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia furono massacrati solo perché italiani, una vera e propria pulizia etnica ed episodio macabro e agghiacciante della storia della nostra penisola. Il Presidente della Repubblica Mattarella, in occasione della commemorazione delle vittime delle foibe ribadisce che la questione è stata sottovalutata per anni: “ma oggi bisogna stare attenti oltre al negazionismo all’indifferenza.” Una sciagura nazionale di portata enorme, alla quale i contemporanei non attribuirono – per superficialità o per calcolo – il dovuto rilievo. E se oggi il triste capitolo di questa tragedia è sotto gli occhi di tutti, è solo grazie al lavoro fatto dagli esuli e dai discendenti delle vittime per riportare alla memoria la terribile sciagura.
La tragedia delle foibe tra memoria e polemica

Bassovizza (Trieste). Le celebrazioni per onorare le vittime delle foibe quest’oggi si trasformano in una polemica fra il Pd e i partiti di destra. Se per la Serracchiani (PD) “La Foiba Basovizza ormai è palcoscenico della destra sovranista“, per la Meloni (FdI) “La ricorrenza di oggi non è solo l’occasione per onorare i martiri delle foibe e il dramma dell’esodo istriano, fiumano e dalmata ma anche il momento per celebrare il rapporto dell’Italia con i connazionali che vivono in Istria, a Fiume e in Dalmazia“.
Su tutti troneggia, Salvini (Lega) che ribadisce in mattinata con un tweet: “Onore ai Martiri delle #Foibe, migliaia di uomini, donne e bambini, massacrati dai comunisti solo perché italiani
Tra meno di un’ora al Senato si terrà una commemorazione con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. Ricordare le Foibe e le migliaia di vittime, è “un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni. Per troppi anni su questo dramma c’è stata una sorta di guerra civile culturale che ha dato vita ad un negazionismo antistorico, anti-italiano e anti-umano“, ha detto Casellati.
Redazione