Bufera nel modo forense per l’udienze da remoto.
È la volta dell’Unione degli avvocati amministrativisti, con l’avv. Mario Sanino Presidente, che chiede al premier Giuseppe Conte, al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e al Presidente del Consiglio di Stato di “valutare” la situazione della Giustizia amministrativa nell’attuale fase, particolarmente critica a causa dell’emergenza Coronavirus: far riprendere nei Tar le udienze online senza i difensori rischia di mettere “in concreto a rischio l’effettività della tutela, che a ciascuno deve essere garantita“.

L’Unione degli avvocati amministrativisti evidenzia “l’irragionevolezza” della diversità di trattamento rispetto alle altre giurisdizioni a causa della decisione di far ripartire la giustizia amministrativa “totalmente da remoto” e con la “contraddizione radicale” di aver “escluso”, solo per questa giurisdizione, “ogni possibilità” di prevedere udienze telematiche con la partecipazione degli avvocati sino al 30 giugno. Una situazione che si aggrava ulteriormente in alcune parti del territorio, come Lombardia e Piemonte, dove si aggiungono provvedimenti regionali.
Nella lettera si chiede che il Parlamento o lo stesso Governo ripristinino la “possibilità” per la Giustizia amministrativa di ricorrere alle “udienze telematiche“, come “misura alternativa” in caso di “impossibilità o grave difficoltà nella celebrazione delle udienze orali con la presenza fisica di magistrati e avvocati” con l’adozione di idonee misure di protezione.
L’Unione, infine, chiede che venga istituito un tavolo permanente tra i vertici della Giustizia amministrativa, la presidenza del Consiglio e i rappresentanti dell’Avvocatura istituzionale e specialistica, affinché si possano discutere i provvedimenti che la riguardano.
Redazione