Sono 70, all’incirca, le balene che sono rimaste bloccate nella baia Macquarie Harbour in Tasmania, nel sud dell’Australia, incagliate in un banco di sabbia probabilmente a causa della conformazione stessa della baia che ha un’apertura molto stretta.

Esperti e volontari si sono tempestivamente attivati per soccorrere i cetacei. Il fenomeno, purtroppo, è assai frequente ed il gran numero di animali coinvolti, rende sempre più lontana la prospettiva e, con essa, la speranza di salvarli.

La questione dello spiaggiamento dei cetacei è complessa e sul problema gli esperti si confrontano da decenni. Le cause non sono ancora ben note: in alcuni casi, questi animali, o per patologie o per situazioni di difficoltà, si avvicinano alla costa che ha un fondale più basso rispetto al mare aperto per poggiarsi e respirare senza sforzo, in altri casi possono esserci fattori ambientali come l’inquinamento, data l’alta concentrazione di sostanze inquinanti nei tessuti degli esemplari che di frequente si arenano. Di certo le anomali locali nel campo geomagnetico (Nuova Zelanda, Australia) o alcune tecnologie come i sonar posso disorientare questi animali altamente sensibili e fare in modo che si riversino sulle coste, non riuscendo più a trovare la via del mare aperto.
Redazione