La Magistratura onoraria ancora in agitazione


In risposta alle considerazioni fatte dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede durante la recente interrogazione parlamentare, la Consulta della magistratura onoraria ha reso noto il comunicato con cui chiede un intervento attraverso lo strumento della decretazione d’urgenza.

Persiste lo stato di agitazione della magistratura onoraria che, a fronte delle ultime esternazioni del Ministro Bonafede, secondo le quali il magistrato onorario è servile «alla finalità di contenere il numero dei togati, pena la perdita di prestigio e la riduzione delle retribuzioni della magistratura professionale», chiede un intervento immediato attraverso la decretazione d’urgenza.
La Consulta della magistratura onoraria, si legge nel comunicato, ritiene che la soluzione alle «indecorose condizioni di lavoro» dei 5000 magistrati in servizio non sia «la proroga dello status quo», soprattutto dopo l’arresto della CGUE e i reiterati inviti al rispetto dello Stato di diritto operati dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo. «L’immobilismo attuale», prosegue la Consulta, «condannerà il Governo a sanzioni pesantissime nell’ambito delle interlocuzioni con l’Unione e a risarcimenti milionari nei confronti di migliaia di magistrati onorari, lavoratori, ricorrenti attuali e prossimi».

Alessandro Gargiulo

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