Lidea dell’Avv. Agostino La Rana del Foro di Napoli
Si torna a parlare della riforma dei cicli scolastici ed era ora. L’occasione è stata l’intervento di un Ministro: non quello della Pubblica istruzione ma quello per la Transizione ecologica. Una intelligente provocazione, quella del Ministro Cingolani, che tocca l’ormai imminente anniversario (un secolo dall’approvazione, fra meno di due anni) della Riforma Gentile, definita da Mussolini “la più fascista delle riforme”. Eludo completamente le reazioni, critiche o di approvazione, alla sortita del Ministro e vengo al punto, illustrando una mia proposta. Scuola materna e scuola elementare non hanno bisogno di riforme. Propongo di sostituire la scuola media, primo punto debole del nostro sistema scolastico, con una scuola unica e obbligatoria, di durata quinquennale, con poche ma fondamentali materie: grammatica della lingua italiana (se ne sente il bisogno, assolutamente), letterature (non solo quella italiana, accantoniamo tromboni come D’Annunzio e Carducci e diamo spazio a Cervantes e Shakespeare), una lingua straniera, matematica, scienze naturali, storia, geografia, musica e attività sportive. Al termine un esame di licenza, per questo ciclo che possiamo definire ginnasio (ovviamente senza il latino e il greco) al posto di scuola media. Per il successivo grado d’istruzione, propongo d’introdurre una scuola che assomigli al college americano. Quindi: piani di studi individuali. Ogni studente sceglierà le materie che vuole studiare, con la possibilità di frequentare contemporaneamente anche più di una scuola, se la scuola dove si è iscritto non offre tutte le materie che ha scelto. Lo studente avrà anche la possibilità dell’alternanza scuola-lavoro, frequentando imprese (non solo industriali, ma anche agricole, commerciali, turistiche, ecc.), orchestre, compagnie di danza, ecc.; l’ente che ospita lo studente in formazione potrà anche retribuirlo con borse-lavoro, con vantaggi fiscali. Lo studente avrà anche la possibilità di scegliere la durata del corso, da un minimo di un anno a un massimo di cinque, di questo college all’italiana che chiameremo liceo. Se deciderà di studiare un solo anno, al termine riceverà un diploma annuale, con l’indicazione delle materie che ha scelto; se deciderà di studiare due anni, al termine riceverà un diploma biennale e così via. Nessun esame alla fine di ciascun anno scolastico. Se lo studente deciderà di studiare cinque anni, al termine dovrà affrontare un esame di maturità che, in pratica, avrà anche la funzione di esame per l’accesso all’università. Per questo esame di maturità, prove scritte e orali su tre materie, due a scelta dello studente e una in lingua straniera. Lo studente avrà, inoltre, la facoltà di “portare” una terza materia a sua scelta, che gli consentirà di ricevere un punteggio più alto e una più ampia possibilità di scelta dei corsi di laurea ai quali potrà iscriversi. La scelta delle materie, infatti, vincolerà lo studente nella scelta del percorso universitario. Per esempio: se egli sceglierà latino e greco, potrà iscriversi solo alla Facoltà di Lettere e Filosofia, se sceglierà chimica e biologia potrà iscriversi a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, ecc., se sceglierà matematica e fisica potrà iscriversi a Ingegneria, ecc. Il Governo si riserva il potere di imporre a una o più Facoltà concorsi di ammissione a numero chiuso, ma solo se gli sbocchi occupazionali per quelle Facoltà saranno scarsi (sulla base delle statistiche). Diploma di maturità liceale unico per tutti ma con l’indicazione in sigla delle materie scelte. Per esempio: L = latino, G = greco, M = matematica, R = ragioneria, ecc.
Agostino La Rana