Giulio Di Donato: votare per i referedum è un dovere. Questo voto è fondamentale per l’avvio di una Riforma della Giustizia


Andare a votare per i referendum è un diritto, è un dovere ed è utile per avviare la riforma della Giustizia, settore delicato, importante ed in crisi da oltre trent’anni in Italia. Servono i referendum perché il Parlamento da solo non ci riesce.

Pesano le ingerenze ed i ricatti del Csm e dell’Anm, la debolezza e le divisioni della politica.
I quesiti referendari sono 5 e riguardano
– la legge Severino che interdice prima della sentenza definitiva;
– la separazione delle funzioni, giudicante e accusatoria, per una giustizia affidabile e giusta;
– regole sulla custodia cautelare per evitare che vadano in carcere innocenti prima del processo;
– eliminazione della raccolta delle firme per candidarsi al Csm, per spezzare lo strapotere delle correnti a favore del singolo magistrato;
– integrare i consigli giudiziari con giuristi ed avvocati in modo da avere valutazioni più attendibili sui magistrat
i.

Ma, come dicevamo, andare a votare, (per il si, per il no, ognuno lo deciderà), raggiungere il quorum ed ottenere risultati validi, oltre a risolvere i problemi urgenti contenuti nei quesiti, spingerà il Parlamento a legiferare anche su altri temi. Come ad esempio la lentezza della giustizia, con la depenalizzazione (dei reati minori) e la digitalizzazione (procedure rapide); evitando processi e condanne sui giornali prima delle sentenze, per tutelare i diritti delle persone (oggi spesso violati da abusi ed arbitrii delle Procure); riducendo l’enorme quantità di errori giudiziari che oggi si verificano (www.errorigiudiziari.com); liberando i magistrati dalla partitocrazia delle “correnti” nel Csm e dal “sindacalismo” politico della Anm (lottizzazione, clientelismo, elettoralismo, accordi opachi o peggio con settori della politica e delle istituzioni) e favorendo promozioni per merito piuttosto che per “appartenenza”; tutelando autonomia ed indipendenza dei magistrati senza che diventino capisaldi della corporazione che inquina e incrina l’equilibrio dei poteri su cui si regge la democrazia.
Votare domenica prossima per i referendum serve per il cambiamento del Paese, non farlo significa lasciarlo marcire.

Giulio Di Donato

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